Camillo Langone, una delle personalità più vivaci e indisciplinate del retorico, stantio mondo culturale italiano, è l’ultimo esponente di un dandysmo aristocratico e controcorrente che, però, nel suo caso, assume una matrice cattolica, e perciò ancora più interessante e fuori di ogni regola o etichetta. Esperto finissimo d’arte, di vini, gioca con la sua intelligenza come il gatto con il topo.
Ciò che interessa non è quel che dice, Langone, bensì è lei la vera opera, è lei che trascende quel che dice, è lei il senso del suo essere al mondo. In questo senso, lei è uno dei pochi individui che continuano il genio di Maccari, Longanesi, Marchesi, Flaiano, che con una sola frase potevano irridere e minare un movimento politico, artistico, una moda sociale…
Oddio, Maccari, Longanesi e ancor più Flaiano sono senz’altro fra i miei punti di riferimento ma la mia influenza è molto più ridotta. Inoltre a me non interessa irridere, minare magari sì ma sono certo di non poter minare alcunché.
Non le sembra che l’idiozia sia una moda? Oggi i partiti politici sembra che stiano giocando a “Vince chi la dice più stupida…”…
La Repubblica Italiana è fondata sulla stupidità e questo dalla sua fondazione, dalla sua Costituzione, direi. Degna erede dell’Italia fascista, quando l’idiota capo voleva spezzare le reni alla Grecia. E pure allora si riteneva indispensabile muover guerra alla Russia. L’idiozia furoreggiava anche prima, penso al 1915 quando il Savoia, un’altra cima, dichiarò guerra all’Austria fra gli applausi di tutti gli orrendi intellettuali, di tutti i protagonisti della cosiddetta cultura salvo Benedetto Croce. Dunque l’idiozia non è una moda ma una costante.
Lei è un inarrivabile intenditore di arte e di vini, un palato fine. Non sono gli eccellenti pittori i protagonisti dell’arte italiana, bensì il suo modo di vederli, o forse di non vederli, e dunque di immaginarli, di ricrearli…
Messa così sembra che gli eccellenti pittori siano una mia invenzione, una selezione capricciosa, e invece esistevano prima di me ed esisteranno dopo, io mi limito a documentare la loro esistenza e a comunicarla al pubblico ignaro. Ho detto ignaro ma dovrei dire ignorante, beatamente ignorante: trovo spesso persone non del tutto analfabete e del tutto convinte che l’ultimo pittore italiano sia stato Ligabue, per dire un pessimo, o addirittura Caravaggio, per dire un ottimo ma di oltre quattro secoli fa.
Gli eroi? Sarebbero i Santi ma visto che nel presente i Santi scarseggiano sono i vignaioli.
Camillo Langone
La scuola ridotta ad azienda: è l’istruzione che non conta più nulla o la fabbrica che è diventata colta?
Della scuola non so nulla e credo ne sapessi pochissimo anche quando giocoforza la frequentavo, è un’istituzione che non ha mai suscitato il mio interesse.
Posso invitarla a un gioco da salotto, al formulario proustiano?
Sono uomo poco giocoso e ancor meno salottiero, ma se proprio bisogna…
Il tratto distintivo del suo carattere?
La brama di conoscenza.
La qualità che preferirebbe trovare in un uomo?
La tolleranza.
In una donna?
La disponibilità.
Il suo difetto più grande.
L’accidia.
La sua occupazione preferita.
Caro m’è il sonno.
Quale sogno di felicità sente più vicino?
Tre milioni di euri sul conto corrente. Anche cinque, vista l’inflazione.
Che cosa è per lei maggior causa di dolore?
La morte delle persone care.
Chi o che cosa vorrebbe essere?
L’uomo con tre o meglio cinque milioni di euri sul conto corrente.
Dove sogna di vivere?
In Romagna. O forse a Roma Nord. Magari sei mesi l’anno ai Parioli (sì, ho detto Parioli) e sei mesi a Faenza o Ravenna o Forlì o Riccione.
Il colore preferito?
Il blu.
Il fiore?
La rosa.
L’uccello?
Detesto gli uccelli.
Gli scrittori preferiti?
I miei scrittori preferiti sono innumerevoli.
I poeti?
I poeti preferiti sono un po’ meno ma sempre troppi.
Le eroine preferite?
Non mi piacciono le eroine, mi piacciono le donne tranquille e tranquillizzanti.
Gli eroi?
Sarebbero i Santi ma visto che nel presente i Santi scarseggiano sono i vignaioli.
Compositore preferito?
Nel 2022, del 2022, Cesare Cremonini.
Pittore?
Gli eccellenti pittori li amo tutti. In me sento, come Don Giovanni, “sì esteso sentimento”, e non voglio fare preferenze.
Chi sono gli Italiani?
Un’etnia in fase di deculturazione e pertanto di estinzione.
Camillo Langone
Camillo Langone è nato a Potenza. Scrive su «Il Foglio», «Il Giornale» e «La Gazzetta del Mezzogiorno».