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Oltre il confine

Dieci artiste contemporanee da Italia, Germania e Spagna, a cavallo di diverse generazioni per una riflessione collettiva sul concetto di “limite” da una prospettiva multidisciplinare.

È il tema al centro di RAUMBILDER // FRONTIERA, un progetto espositivo a cura del Verein Düsseldorf – Palermo e.V. e promosso dalle artiste Tine Bay Lührssen, Nina Brauhauser e Blanca Matías.

La mostra è il risultato di una residenza artistica che ha coinvolto anche altre sette artiste italiane, spagnole e tedesche: María Álcazar, Marta Colombo, Carola Eggeling, Serena Fanara, Carla Altea Guida, Rossella Palazzolo e Francesca Polizzi.

Dalla fotografia alla pittura, dalla scultura all’installazione e alla performance, le opere delle artiste attraversano diversi linguaggi, per comporsi nello spazio in una grande installazione collettiva. Si creano così immagini plastiche e spaziali che condensano i diversi approcci estetici e concettuali, e tendono il discorso artistico al suo estremo. Oltre il confine. L’esposizione è presente all’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo fino al 10 giugno.  L’evento è una delle anteprime del Sicilia Queer filmfest, in programma dal 25 al 31 maggio 2023 a Palermo. 

Per raccontare il progetto abbiamo intervistato le artiste Tine Bay Lührssen e Nina Brauhauser.

Come si è svolta la residenza artistica da cui è nato il progetto espositivo? Potete raccontarne un momento particolarmente significativo?

La permanenza in loco era una parte essenziale del concetto, in quanto si trattava di un discorso artistico – al di là delle differenze e dei confini culturali – nelle sale Haus der Kunst dell’Associazione Düsseldorf Palermo. Un momento significativo è stato quando gli artisti hanno accettato il concetto – nonostante i modi di lavorare molto diversi – e sono stati in grado di agire su di esso, e la mostra ha acquisito coerenza. In dialoghi concentrati, tutti gli artisti partecipanti hanno posizionato le proprie opere o addirittura hanno ampliato le opere degli altri artisti aggiungendo i propri elementi. In questo modo, sono state create opere comuni in situ, che non possono essere facilmente assegnate a un singolo artista, sia come opere singole sia attraverso assi visivi che descrivono lo spazio.

Conoscevate già le altre artiste? Qual è stato il valore aggiunto di uno spazio condiviso rispetto ai processi artistici individuali?

Gli artisti si conoscevano personalmente o grazie a precedenti incontri virtuali. Le opere e la pratica artistica erano conosciute principalmente attraverso il materiale visivo esistente. La conoscenza reciproca, la partecipazione e la sperimentazione in loco sono state quindi fondamentali per il processo di creazione della mostra. Il valore aggiunto di uno spazio condiviso è stato lo scandaglio diretto delle connessioni, il sondaggio delle strategie visive e i processi di dialogo costante. Soprattutto da questo possono nascere impulsi importanti per il processo artistico individuale e un momento di conoscenza significativo per lo spettatore, con una lettura che si differenzia da una situazione espositiva classica.

ph. Adriano La Licata

Parliamo del rapporto con la città, quanto e perchè ha influito sul vostro lavoro e sullo sviluppo creativo?

L’Associazione Düsseldorf-Palermo ha reso possibile questa mostra, per la quale siamo molto grati. Inoltre, ci sono molti sostenitori e sponsor importanti come: Exportförderung der Landeshauptstadt Düsseldorf, Kunststiftung NRW, Sicilia Queer FilmFestival, Instituto Cervantes Palermo e Accademia belle Arti Palermo.

La Haus der Kunst è meravigliosamente integrata nei Cantieri Culturali alla Zisa, un’ex area industriale di Palermo che oggi è un importante centro culturale della città. Qui si svolgono produzioni artistiche e culturali di importanza nazionale e internazionale. La produttività e l’atmosfera sono immediatamente percepibili e influenzano positivamente il clima lavorativo.

Palermo, in quanto città in cui il passato è apprezzato e costruito, dove la coesistenza simbiotica di cultura antica e nuova segue un’immagine di sé apparentemente sempre esistente, ha dato al nostro concetto un quadro significativo. Con il nostro concetto di mostra volevamo inoltre basarci sull’identità artistica e sugli impulsi esistenti.

Qual è stato l’elemento che vi ha ispirato di più nella realizzazione dell’opera, e qual è stato il percorso di ricerca attorno all’idea di “limite”, tema guida dell’esposizione?

Il termine “confine” può essere inteso qui in senso metaforico: nella collaborazione alla Haus der Kunst, gli artisti hanno abbandonato percorsi produttivi familiari e si sono confrontati con modi di vedere e lavorare a loro estranei. Sia a livello formale che di comunicazione, i confini dell’autonomia artistica sono stati ripetutamente spostati. È stato necessario superare gli ostacoli tra processi individuali e collettivi. La prospettiva comune di creare immagini spaziali che uniscano le posizioni artistiche e, oltre a ciò, risuonino con gli artisti e con lo spettatore come immagini che danno impulso, ci ha uniti come attori ed è stata la spinta e l’ispirazione per il lavoro comune.

Foto di copertina: da destra Rossella Palazzolo, Carola Eggeling, Blanca Matías, Tine Bay Lührssen, Nina Brauhauser, Francesca Polizzi, Marta Colombo, Carla Altea Guida, María Álcazar | Mostra Raumbilder Frontiera | Haus Der Kunst | Opening 29.04.23 | ph. Adriano La Licata.

Nina Brauhauser

Nina Brauhauser è nata nel 1980 a Düsseldorf, Germania. Ha studiato fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Den Haag, Paesi Bassi, e alla Folkwang Hochschule di Essen, Germania. Tra le mostre personali si ricordano: Sous Les Etoiles Gallery New York, KARST, Plymouth, Galerie Schmidt Contemporary Köln. Vive e lavora a Düsseldorf.

Tine Bay Lührssen

Tine Bay Lührssen è nata nel 1973 a Flensburg, Germania. Ha studiato Belle Arti presso la Hochschule der Bildenden Künste di Amburgo. Ha insegnato a Copenaghen, Düsseldorf ed Essen. Tra le mostre personali si ricordano: Künstlerhaus Sittarder Strasse, Düsseldorf (2022), Stadtgalerie Brunsbüttel (2018), XBunker, Sønderborg (2015). Vive e lavora a Düsseldorf e in Danimarca.