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Unzipping Groningen

Wild horses
Couldn't drag me away

Wild horses, Sticky fingers, 1969

Tirare giù la zip sul mondo dei Rolling Stones significa immergersi in un universo ruvido e luccicante: lustrini, armoniche, sigarette e parole combinati ad arte, in un infinito percorso artistico che sembra godere dei favori di un fato benevolo.

Il Groninger Museum ospita, dal 20 novembre 2020, “The Rolling Stones – Unzipped”, una vera gioia per occhi e orecchie che passa attraverso 400 oggetti originali e cinquant’anni di carriera. Sfortunatamente, la mostra ha dovuto chiudere i battenti a partire da mercoledì 16 dicembre, a causa delle decisioni drastiche adottate dal Governo olandese per contrastare l’epidemia di Covid-19, ma noi abbiamo avuto la possibilità di visitare la mostra prima della chiusura temporanea, e proviamo a condurvi in un viaggio avventuroso nell’immaginario degli Stones.

Un immaginario che si fa tangibile e che sembra avere il potere di trasformare idee creative dal grado di innovazione elevato in percorsi reali e strutturati nella storia della musica rock di tutti i tempi. Tre piani di chitarre, armoniche, abiti e quaderni che rivelano la personalità istrionica e camaleontica di tutti i componenti della band, ma soprattutto di Jagger e Richards, Mick e Keith, un concentrato di pura arte e magnetico fascino inglese.

Il museo ha il pregio di prevedere spazi molto ampi ma la mostra li riempie tutti, completamente. Un’esperienza immersiva che dall’Inghilterra consente di viaggiare in tutto il mondo. Si parte da Edith Grove, nella Londra dei primi anni Sessanta, con la ricostruzione del modesto appartamento condiviso da Jones, Jagger e Richards. Un appartamento sommerso dall’arte e dal disordine, con posaceneri traboccanti di sigarette, abiti ammucchiati ovunque e una cucina impraticabile (del resto, sfidiamo chiunque a immaginare Mick Jagger mentre lava i piatti e li ripone con cura). Dopo la rivelazione della casa londinese degli inizi, il museo ci conduce nell’armadio degli Stones, che si caratterizza per la presenza di abiti di scena provocatori ed eleganti, creati da grandi stilisti italiani oppure composti da jeans e t-shirt scovati chissà dove. Qui è dove le icone musicali diventano icone di stile.

Il viaggio si snoda, poi, tra le chitarre di Richards e le armoniche di Jagger, in un crescendo che vede la musica protagonista. Una musica fuori dalle righe, come coloro che la creano e la interpretano. Una musica che coinvolge pubblico in delirio, critica e addetti ai lavori, allo stesso modo. Una musica che presto si intreccia ad altre arti, grazie a incontri immortalati da storiche testimonianze. Tra tutte, la mostra dedica un posto d’onore al genio creativo di Andy Warhol, che ha trovato in Mick Jagger un perfect companion. Nel 1969, a sei anni dal loro primo incontro, Jagger invia una lettera a Warhol, con la richiesta di realizzare la copertina del prossimo album degli Stones. Warhol accetta ma disattende completamente le indicazioni del committente. Nel 1971 esce Sticky Fingers: la copertina raffigura un paio di jeans da uomo indossati, con la zip in evidenza (nella versione originale del vinile la zip era apribile).

 

Qui è dove le icone di stile diventano icone di arte e cultura. Il sodalizio tra Warhol e Jagger continuerà negli anni a venire: la mostra ospita lo studio dei torsi maschili realizzati per dare vita alla copertina di Sticky fingers con delle polaroid di Warhol ma anche parte dei “10 portraits”, che proprio Warhol creò nel 1975, partendo da una fotografia scattata al frontman degli Stones.

C’è poi un nome, John Pasche, che non gode certamente dell’aura iconica di Warhol, ma che rappresenta un tassello altrettanto importante nella storia del gruppo. Pasche è uno studente del Royal College of Art di Londra che incontra Jagger e crea, dopo vari tentativi, il logo più famoso di tutti i tempi: tongue & lip. Il logo appare per la prima volta proprio sulla copertina di Sticky fingers ( e non è stato ideato da Warhol, come molti erroneamente pensano).

Qui è dove le icone artistiche diventano leggenda.

ph. Laura Carrozza

THE ROLLING STONES – UNZIPPED

Mostra non disponibile fino al 19 gennaio 2021.
Alla riapertura del museo, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2021.

GRONINGER MUSEUM
Museumeiland
1
9711 ME
Groningen

Paesi Bassi

www.groningermuseum.nl