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Dar vita e far crescere una relazione

Una personalità in cammino nel pellegrinaggio comune che conduciamo sul pianeta azzurro, è Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, fedele interprete di una Chiesa che si fa sempre più compagna di strada di ogni essere umano. Con lui abbiamo parlato di comunicazione, della scuola, dell’epidemia da Covid. E dell’uomo.

La frase di Spinoza: «Non ridere, non piangere né detestare ma (cerca solo di) capire», pare sia stata fatta propria dall’umanità del nostro tempo: “L’uomo contemporaneo ha asciugato l’emotività a favore del raziocinio (…). È il momento storico degli esperti e tutto è lasciato alle loro fredde analisi. Le lacrime, di gioia o di dolore, sembrano le grandi assenti”, lei osserva…

Non capisco la domanda. Ho citato la frase di Spinoza perché mi sembra che viviamo un’epoca in cui da una parte c’è troppa emotività e dall’altra si tende a spegnere le emozioni e i sentimenti in nome di un astratto e asettico razionalismo. L’uomo si distacca da sé e si osserva e finisce per controllare e reprimere ogni espressione emotiva. Invece il Papa parla spesso del “dono delle lacrime” e ci ricorda che l’uomo è questo essere ricco e complesso composto da “testa, cuore e mani”. Mi sembra un approccio più sano e realistico rispetto alla schizofrenia che viviamo e assistiamo in questa società contemporanea così spezzettata e lacerata. 

La nostra è una vita fatta di ansie, di doveri (perfino il divertimento o il piacere sono doveri), di paure che hanno desertificato il cuore, ovvero l’umano…

Anche qui noto una schizofrenia: il piacere diventato un dovere. Abbiamo tutti l’obbligo di godere, siamo sottoposti all’imperativo morale di essere felici. Da tutti questi doveri scaturisce invece l’infelicità e l’ansia. Ho sperimentato questa situazione nei 18 anni di insegnamento. Il cuore invece ha bisogno non di controllo ma di essere sorpreso. È questa la differenza tra piacere e gioia, come dice C.S.Lewis: il piacere al contrario della gioia è sempre sotto il nostro controllo. Ecco, siamo una società di piaceri sofisticati ma senza gioia, le sue fonti si sono inaridite.

La scuola accoglie le giovani generazioni e le fa convivere nello stesso luogo per circa 13 anni. È una responsabilità enorme. Il cuore della scuola è la relazione educativa, qualcosa che è più grande dell'istruzione.

Andrea Monda

Nominato direttore de L’osservatore romano, lei osserva da Roma il mondo… Come le appare?

Grande. Vario. A diverse velocità. Già in Italia questo si può notare: se vai a Milano trovi il mondo fra 10 anni, se vai nella provincia del profondo sud trovi il mondo di 10, 20 anni fa, forse anche di più. Come si tiene insieme tutto questo? I grandi “aggregatori”, la religione, la politica, sono saltati, almeno nel mondo occidentale.  Ma si tratta di un piccolo spicchio dell’intero mondo, anche se di quello che viaggia alla velocità più elevata. “The world is out of joint” come diceva Eliot. Dove ritrovare un modo per rimettere insieme tutti i frantumi? Il Papa ci sta provando. E dice: misericordia, fratellanza. 

Il mondo della comunicazione non è solo informazione, ma anche comunione, lei afferma, rifacendosi a Papa Francesco. 

Vorrei dire due parole tra loro strettamente collegate: raccontare, ascoltare. Papa Francesco, anche nei recenti messaggi per la Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali, insiste molto su questi due aspetti: l’importanza del racconto e dell’ascolto. Questa è l’essenza del comunicare, che è molto di più che informare. Comunicare infatti è rivolto ad un obiettivo: creare le condizioni affinché nasca una comunione. Non è il trasmettere un messaggio ma dar vita e far crescere una relazione. Perché questo accada è importante che ci sia l’ascolto e il racconto, cioè che si dia spazio alle storie delle persone. Il giornalista che vuole informare finisce per creare personaggi, il giornalista che vuole comunicare cerca di conoscere e far conoscere le persone di cui parlano i suoi articoli. 

La peste del Covid e la guerra ci hanno riportato a tempi antichi: l’uomo occidentale si è trovato analfabeta di fronte a questa situazione… 

Sì. Abbiamo dimenticato la lezione del passato. I fatti recenti hanno rimesso indietro di qualche secolo le lancette della storia e noi siamo stati presi in contropiede. E siamo come in apnea sperando che tutto questo finisca presto per riprendere a respirare come facevamo prima, ma come dice il Papa, questo sarebbe sprecare la crisi che è quella cosa che invece avviene e ti cambia. Sta a noi cambiare migliorando, senza fare finta che niente sia avvenuto.  

Chiesa come ospedale da campo… 

L’immagine usata in questi 10 anni da Papa Francesco indica una realtà antica della Chiesa, il suo essere compagna di strada di ogni uomo. La chiesa vive come il buon samaritano ed è sempre sulla strada verso Emmaus, facendo compagnia agli uomini con le sue premure e le sue domande.

La scuola dovrebbe garantire la formazione umana ed etica prima che nozionistica o professionale…

La scuola accoglie le giovani generazioni e le fa convivere nello stesso luogo per circa 13 anni. È una responsabilità enorme. Il cuore della scuola è la relazione educativa, qualcosa che è più grande dell’istruzione. Ma questo avviene solo se la persona è al centro, non l’alunno della classe X, ma Matteo, Giovanna, Luigi, Letizia…vale il discorso fatto per la comunicazione: non si tratta di trasmettere un contenuto ma di dar vita e far crescere una relazione. 

Una domanda che non le hanno mai rivolto e che invece si sarebbe aspettato?

Questa. Ovviamente non so quale domanda non mi è stata mai rivolta. Forse sulla politica..

Fare il bene, farlo bene, farlo insieme. Questo è il suo motto da un po’ di tempo a questa parte, quando ha scoperto che il segreto per fare bene il bene è farlo insieme. Come dice suo cugino Maurizio, da soli ci perdiamo, insieme ci salviamo…

Sì, anche il Papa, soprattutto in tempo di covid ha ripetuto spesso che “nessuno si salva da solo”. Se facciamo le cose insieme le facciamo meglio e difficilmente facciamo una cosa sbagliata. 

Andrea Monda

Giornalista e scrittore, dirige dal 2018 il quotidiano L’Osservatore Romano. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Religiose, è stato insegnante di religione presso i licei di Roma. 
Dal 1988 collabora sulla pagina culturale di diverse testate giornalistiche, tra cui Il Foglio e Avvenire. 
Dall’aprile 2012 al 2015 ha collaborato con diversi programmi Rai e nel marzo 2013 è andato in onda il programma di 7 puntate A un passo dal possibile di cui è autore e conduttore. Dal 2016 al 2021 ha condotto il programma Buongiorno Professore! su Tv2000. 
Dal settembre 2009 al maggio 2020 è stato presidente dell’associazione BombaCarta. 
Numerose le pubblicazioni in volume: Cardinali, Tolkien il Signore della Fantasia, Gli anelli della fantasia, Il mondo di Narnia, “Un giudice solo, Una vicenda esemplare, Corrado Carnevale a colloquio con Andrea Monda”, L’Anello e la Croce, Significato teologico de Il signore degli anelli, Una chance per la Chiesa, L’arazzo rovesciato, “Le diete di mia moglie, 20 anni di matrimonio e 30 diete”, “Benedetta umiltà. Le virtù semplici di Joseph Ratzinger dall’elezione a Papa alla rinuncia”, A proposito degli Hobbit, “Fratelli e sorelle, buona lettura! Il mondo letterario di Papa Francesco”, “Springsteen in classe, Spunti didattici a partire dalle canzoni del Boss” Buongiorno professore, Raccontare Dio oggi, J.R.R.Tolkien l’imprevedibilità del bene.