“Da anni ho un sogno ricorrente. Di notte mi intrufolo nelle case di persone che non conosco e, con un piccolo impianto stereo, faccio ascoltare loro della musica nel sonno, quando non sono coscienti. Poi mi dileguo”. Teho Teardo racconta così l’ispirazione alla base del suo progetto In stato di grazia, un festival che dà corpo a questo sogno creando uno spazio di condivisione per ridisegnare le geografie esterne, quelle dei luoghi, e interne, quelle delle persone.
Una condivisione che avviene attraverso la musica, linguaggio che contiene quel senso di possibilità, la libertà di desiderare, sognare e immaginare un’utopia, che rendono possibili un “mondo nuovo”. Per raccontare cosa accadrà durante il festival abbiamo realizzato un’intervista con il musicista e compositore Teho Teardo.
Il festival si svolgerà sabato 24 settembre a Rovigo e ospiterà le musiciste Keeley Forsyth, Marisa Anderson, Julia Kent e Marta Del Grandi.
Promossa da Comune di Rovigo e Fondazione Rovigo Cultura nell’ambito di RO-REgeneration | Festival di arti urbane rigenerative e realizzata in collaborazione con Wakeupandream, la giornata del 24 settembre sarà il punto di partenza di un percorso condiviso con la città e il territorio, che si svilupperà nei prossimi anni coltivando un nuovo modo di “fare musica” a Rovigo incentrato proprio sull’idea di rigenerazione attraverso la musica: la musica come occasione per raccontare in maniera nuova un territorio – fortemente caratterizzato da elementi paesaggistici del tutto peculiari, ma spesso considerato marginale – la musica come comunità dove potersi incontrare, stare assieme, anche solo per un giorno.
Sabato alle 17 è previsto invece un talk intorno sul tema della rigenerazione, che coinvolgerà due ospiti. Insieme a Teho Teardo ci saranno Paolo Pecere, storico della filosofia e scrittore, e Paola De Angelis, che scrive e conduce programmi per RAI Radio 1 (Stereonotte) e Radio 3 (Sei Gradi).
Certe volte nella musica mi è chiaro il senso di possibilità che si manifesta anche attraverso il suono. Una forza celeste che mi sorprende e aiuta a rivedere il pianeta con uno sguardo diverso. Nonostante i tempi difficili e oscuri in cui viviamo, nel lavoro di alcuni artisti c’è quella libertà di desiderare, sognare, immaginare quell’utopia che per Veca è un mondo sociale possibile. Lo è anche nella musica ed è sufficiente anche quando dura un solo istante. Uno stato di grazia. E il primo desiderio che ho è di condividerlo.
Teho Teardo
Keeley Forsyth

Keeley Forsyth è una compositrice, cantante e attrice di Oldham, nel nord-ovest dell’Inghilterra. Costruita su arrangiamenti poveri, la musica di Forsyth è incentrata su un’interpretazione vocale singolare, emotivamente cruda e magnetica, allo stesso tempo sconvolgente ed edificante. I personaggi che popolano le sue canzoni raccontano storie di alti e bassi, di libertà e costrizioni, di vittorie conquistate a fatica e degli aspetti più oscuri della vita domestica.
L’album di debutto Debris – pubblicato nel 2020 con The Leaf Label, scritto in collaborazione con il pianista e compositore Matthew Bourne e accompagnato da video diretti da Maxine Peake e Andrew Hulme- è una testimonianza intima del cambiamento personale, un’effusione di testi schietti e inquietanti che descrivono nel dettaglio i movimenti sismici che si nascondono dietro porte chiuse. Accolto positivamente dalla critica, il Sunday Times lo ha definito “uno degli album più straordinari degli ultimi anni” e The Guardian lo ha descritto come “un tremante discendente di Tilt di Scott Walker, una sorella maggiore più inquietante di Designer di Aldous Harding”.
Dopo Debris, l’EP Photograph nel novembre 2020, ha proseguito la fruttuosa collaborazione di Forsyth con Matthew Bourne, coinvolgendo anche Ross Downes della Trestle Records.
Nell’ultimo album Limbs (febbraio 2022) Forsyth è al centro, mentre Ross Downes agisce come un altro arto, producendo a distanza gli impulsi e i droni che si ricollegano alla voce. Il ruolo di Bourne questa volta è “portare un po’ della della terra di Limbs”. Il risultato è luminoso e arioso.
Marisa Anderson

Marisa Anderson riassume in sé la storia della chitarra e allarga i confini della tradizione. Di formazione classica, ha affinato le sue abilità suonando in gruppi country, jazz e bande circensi. Il suo lavoro profondamente originale accosta elementi di minimalismo, musica elettronica, drone music e musica contemporanea a composizioni basate su blues, jazz, gospel e musica country, ridisegnando il panorama della musica americana. Il New Yorker definisce Anderson “una delle chitarriste più distintive della sua generazione”, mentre NPR la annovera tra “i musicisti più potenti della sua epoca”. Hanno parlato di lei Billboard, Rolling Stone, NPR, SPIN, BBC e The Wire. Ha partecipato a numerosi festival tra cui Big Ears, Pitchfork Midwinter, Le Guess Who e il Copenhagen Jazz Festival.
La discografia di Anderson comprende cinque dischi solisti e diverse collaborazioni. Il suo ultimo lavoro, Lost Futures (2021) nasce da una collaborazione con il chitarrista William Tyler, mentre nel 2020 Anderson
ha pubblicato The Quickening con il batterista Jim White (Dirty Three, Xylouris White). Diverse le collaborazioni sia come musicista – tra queste Matmos, Tara Jane O’Neil, Beth Ditto, Sharon Van Etten e Circuit Des Yeux tra gli altri – sia come compositrice per cortometraggi e colonne sonore.
Attualmente è in tournée in tutta Europa e Nord America.
Julia Kent

Julia Kent è nata a Vancouver, in Canada, e vive a New York. Compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, e “impegnata e spiccatamente personale”.
Dopo esperienze in band come Rasputina e Antony and the Johnsons, Julia Kent intensifica l’attività solista, con centinaia di concerti in giro per il mondo (anche in festival come Primavera Sound a Barcellona, Donau Festival in Austria e Unsound Festival a New York) e realizza ben cinque album e un ep: Delay (Important, 2007) ispirato dalla riflessione sul disorientamento legato al senso del viaggio, Green and Grey (Tin Angels, 2011) che evoca musicalmente il rapporto tra processi organici e tecnologia, Character (2013) – il primo per la prestigiosa label inglese Leaf – un’esplorazione all’interno del sé, un viaggio nella propria geografia interiore, Asperities (2015) teso e dissonante, dedicato a temi universali quali senso di colpa e paura. Temporal (2019), il suo quinto lavoro in studio, è una meditazione in musica sulla natura fragile e transitoria dell’esistenza, manifesta la sua relazione col mondo fisico tramite suoni organici e più umani e le manipolazioni elettroniche sono più sottili.
Julia Kent ama confrontarsi con altre suggestioni e discipline artistiche, la sua musica accompagna svariate performance teatrali e di danza (Ballet Manheim, Balletto Civile, Balletto Teatro di Torino) e compare nelle colonne sonore di diversi film (un suo brano figura in “This must be the place” di Paolo Sorrentino). Recentemente (febbraio 2022) la sua colonna sonora per il film documentario di Jola Wiezcorek “Stories from the sea” – storia di tre donne e del loro rapporto con il Mediterraneo – ha vinto il premio come “miglior musica in un film documentario” al Filmfestival Max Ophüls Preis.
Marta Del Grandi

Marta Del Grandi è una cantante e compositrice milanese. Musicista di formazione jazzistica, studia al Conservatorio G. Verdi di Milano e in Belgio presso il Royal Conservatory of Ghent.
Guidata da una forte passione per il viaggio e per la scoperta di luoghi e culture diverse si trasferisce prima in Cina, per un breve periodo, e poi in Nepal, dove si ferma per due anni e mezzo a Kathmandu.
Vivere in un luogo così diverso e farne una conoscenza profonda influenza molto il suo sguardo sul mondo e di conseguenza la musica e i testi che scrive per il suo debutto solista Until We Fossilize (2021). Il disco, uscito per l’etichetta britannica Fire Records, è un lavoro di avant-pop che vede coesistere stilemi folk-rock, atmosfere Lynchiane e arrangiamenti che richiamano le colonne sonore di Morricone.
La playlist
Info
IN STATO DI GRAZIA
A cura di:
Teho Teardo
Data:
sabato 24 settembre 2022
Luogo:
Rovigo, Giardini delle Torri, Auditorium del Conservatorio
Ingresso:
€ 20,00 per i 4 SET
100 posti disponibili
Prevendite: online su https://link.dice.fm/G8eaf065b93e
cover ph. Marta Del Grandi by Rishi Jha

Teho Teardo
Compositore, musicista e sound designer, Teho Teardo è uno dei più originali ed eclettici artisti nel panorama musicale europeo. Esploratore sonoro curioso e sempre attento agli stimoli che vengono da altre forme artistiche, si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando diversi album che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali.
Attualmente, è nuovamente impegnato al fianco di Enda Walsh nella scrittura delle musiche per Medicine, il nuovo spettacolo del drammaturgo irlandese (già noto per aver scritto “Lazarus” con David Bowie ma anche il film “Hunger” di Steve Mc Queen). Inoltre, ha collaborato con Vinicio Capossela nella scrittura e negli arrangiamenti di alcuni brani dell’album “Ballate per uomini e bestie” pubblicato nel 2019.
A settembre 2020, ha scritto la colonna sonora per il film “Molecole” di Andrea Segre, presentato alla preapertura della Mostra di Venezia 77.
A marzo 2020, pubblica l’album Ellipses dans l’harmonie, interamente ispirato alla musica contenuta nelle pagine dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, la cui copia originale è custodita nell’archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha prodotto e commissionato l’album.
Ha composto le colonne sonore di Denti di Gabriele Salvatores, Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, L’Amico di famiglia e Il Divo di Paolo Sorrentino, La ragazza del lago e Il Gioiellino di Andrea Molaioli, Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini, Il Passato è una terra straniera, Diaz e La Nave Dolce di Daniele Vicari, Quo Vadis Baby (serie tv), Gorbaciof di Stefano Incerti, Triangle di Costanza Quatriglio e La verità sta in cielo di Roberto Faenza. Nel corso della sua carriera ha vinto un David di Donatello, il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone.
Con la compagnia teatrale Socìetas Raffaello Sanzio realizza lo spettacolo “Ingiuria” in cui partecipano anche il violinista Alexander Balanescu e Blixa Bargeld, leader degli Einsturzende Neubauten. Con l’attore Elio Germano, da dieci anni porta in scena lo spettacolo “Viaggio al termine della notte”, – tratto dal capolavoro di Céline – che riscuote un grosso successo di pubblico e critica.
Compone le musiche per le mostre di Man Ray e Joan Mirò a Villa Manin, entrambe pubblicate su CD e LP.
Con Blixa Bargeld degli Einsturzende Neubauten realizza gli album Still Smiling, Nerissimo e gli EP Spring! e Fall. Collabora con Erik Friedlander, con cui registra Giorni rubati, album ispirato alla poesia di Pasolini. A settembre 2012, collabora con il fotografo francese Charles Fréger per allestire un progetto live poi pubblicato col nome Music for Wilder Mann. Nel 2014, scrive le colonne sonore per tre film di Man Ray, che saranno poi pubblicate nell’album Le retour à la raison, e compone le musiche per lo spettacolo teatrale The Matchbox di Joan Sheehy.
Pubblica gli album Ballyturk (premio Irish Times Theatre Award), Arlington e Grief is the thing with feathers, le cui musiche saranno poi utilizzate nelle omonime pièce teatrale dello sceneggiatore e regista Enda Walsh andate in scena a Galway, New York e Londra.
Ad aprile 2017 Teardo è stato scelto per “Carte Blanche” il format organizzato da Palazzo Grassi che ogni anno celebra a Venezia un grande artista contemporaneo: in questa occasione ha riproposto una nuova versione dello spettacolo “Phantasmagorica” (con la straordinaria partecipazione del regista Abel Ferrara) e ha ideato l’installazione sonora site-specific “Sea Change”.