Quali sono le nuove parole chiave per interpretare la realtà delle aree interne e cambiare la percezione di territori “minori”? Quali sono i preconcetti da scardinare per liberare nuove risorse e ripensare il rapporto tra grandi e piccoli centri? Lo abbiamo chiesto a Simone D’Alessandro, sociologo dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti Pescara e coordinatore di una interessante ricerca sviluppata con Hubruzzo (Fondazione Industria Responsabile) dal titolo “50 visioni comuni”.
Tra il nascere di nuove economie e di pratiche di neopopolamento, abbiamo cercato di comprendere come costruire una prospettiva relazionale dello sviluppo locale.
“Fare sviluppo locale – sottolinea D’Alessandro – non significa necessariamente avere successo, ma agire in base ad una visione.” Alcuni oggi parlano di restanza, altri di neopopolamento, altri di ritornanti. Al di là delle diversità di approccio, queste persone devono avere una visione in cui far lavorare il pubblico, il privato e il non profit, anche in una logica di negoziazione.”
Abbiamo chiesto poi al sociologo di raccontare in breve alcuni dei casi più significativi della ricerca, che ha rivelato realtà virtuose sulla strada della rigenerazione territoriale e del neopopolamento.
“Quando una comunità vuole davvero farcela comincia ad entrare in relazione con altri soggetti – continua D’Alessandro – e riporta tre esempi di aree interne che non si considerano più marginali, ma stanno scommettendo su un nuovo modo di entrare in relazione con la contemporaneità. Sono Belmonte Calabro, Castel del Giudice e Aielli.
Belmonte calabro
Comune della provincia di Cosenza, qui dal 2013 la facoltà di Architettura della London Metropolitan University organizza una Summer School dedicata al recupero del paese con il supporto di un gruppo attivo di giovani professionisti.
Un’esperienza consolidata nel tempo che ha creato una connessione forte tra la comunità locale, gli studenti e i professori provenienti dal Regno Unito, innescando nuovi flussi turistici e nuove forme di collaborazione.
È nata così la cosiddetta Rivoluzione delle Seppie: un processo di sviluppo locale dove si diventa abitanti temporanei del piccolo borgo calabrese e che coinvolge studenti, architetti, artisti e studiosi. Come si legge sul loro sito, Belmonte è un “Un luogo immaginario, un posto nuovo, un luogo che vive nell’incontro di tre diverse comunità in un determinato periodo di tempo. Un Big Bang generato dai bisogni di chi ci vive: da chi cerca una casa, da chi ne costruisce una nuova e da chi vuole vederla in modo diverso.”
Oggi vi è il tema dell’insostenibilità che tocca tutti i luoghi: quelli eccessivamente popolati (logorati dall’over turismo, dalla densità abitativa, dall’industrializzazione e dall’edificazione non programmata) e quelli a rischio desertificazione, dove la mancanza di presidio genera altri disastri e calamità naturali. Nessun luogo è al riparo dall’emergenza, qualsiasi insediamento deve riposizionarsi e rinnovarsi in termini di flussi, connessioni e riflessività sul senso del limite, favorendo un processo di neopopolamento delle aree.
Simone D'Alessandro
Aielli
Aielli è un borgo medievale della provincia aquilana, tra i più elevati della Marsica, incluso nell’area protetta del parco regionale Sirente-Velino. Il borgo è noto per la Torre delle Stelle del XV secolo che ingloba l’osservatorio astronomico più alto dell’Italia centrale. Dal 2017, grazie ad una cooperativa di comunità composta da più di 30 giovani molto qualificati e supportati anche dal Sindaco, è nato Borgo Universo che organizza tour esperienziali nei fine settimana. Al centro dell’esperienza vi è il museo a cielo aperto di Aielli.
Per le strade del borgo si trovano 26 murales di street artist di fama internazionale: tra gli altri Alleg, Ericailcane, Matlakas, Millo, Okuda, Orodé Deoro, Pistone, Zamoc. Dal 12 Luglio all’8 Agosto si tiene il Festival di Street Art, Musica, Performance e Astronomia. Nel 2020 il borgo ha richiamato 50mila visitatori, nonostante il Covid. Da circa due anni si è, inoltre, avviato un processo di ripopolamento. Alcuni artisti hanno deciso di vivere in paese stabilmente o periodicamente. Infine, giovani del posto, dopo aver avuto esperienze significative all’estero, hanno deciso di ritornare.
Castel Del Giudice
Centro in provincia di Isernia, ha definito tre direttrici: Terra, Scuola, Case. Il recupero di 35 ettari di terreno in disuso ha consentito il recupero e la trasformazione dei terreni in meleto biologico. Melise, l’azienda che ne è nata, è compartecipata da cittadini, investitori privati e amministrazione. Qui si producono quattro varietà tipiche di mele destinate al mercato locale. Successivamente è nato un vero e proprio giardino-museo con tutto il patrimonio di biodiversità di questi terreni ai piedi del Parco della Majella.
Qui una scuola abbandonata da trent’anni è diventata una residenza sanitaria assistenziale, l’unica della regione che ospita anziani provenienti anche da altri luoghi d’Italia e segue un modello di azionariato diffuso. Infine, il nucleo rurale di Borgotufi è diventato un albergo diffuso. Nuovi flussi e nuove connessioni rispettando ciò che il territorio può offrire.
Simone D’Alessandro sarà ospite, con lo scrittore Remo Rapino e il direttore editoriale di Benandanti Massimiliano De Ritis, dell’incontro Paesi tuoi, che si svolgerà il prossimo 4 agosto a Guardiagrele (Ch).

Simone D’Alessandro
Ricercatore di Sociologia Generale presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, è Responsabile Ricerche pro bono di Hubruzzo Fondazione Industria Responsabile e Membro di Pros-Ti Centro di ricerca di Sociologia Relazionale. Giornalista, scrittore e copywriter. Per Hubruzzo ha coordinato diverse ricerche, tra cui 50 Visioni Comuni, studio che prende in esame 50 buone pratiche di piccoli comuni che tentano di dar vita a comunità di progetto capaci di innescare flussi e connessioni sostenibili.
Tra le sue pubblicazioni più recenti: Local Development and Creative Project Communities (Studi di Sociologia n. 1/2023), From the Pseudo-environment to the Metaverse, Cambio. An International Journal on Social Change (Vol. 13, n. 25, 2023T). Towards a Sociology of Innovation Ecosystems: Decision-Making under Uncertainty between Social Construction and Bounded Rationality, (Italian Sociological Review Vol. 12, n. 3, 2022).
In copertina: Veduta aerea di Belmonte Calabro (CS) © Nicola Barbuto | courtesy larivoluzionedelleseppie.org